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BENEVENTO Lotti, Colletto, Nocerino, Tchangai, Voria, Sportillo, Imbriani, Menolascina (24' st Giugliano), De Palma (41' st Massaro), De Paula, De Liguori (15' st Mastrolilli). A disp.: Tagliatatela, Capone, Di Sauro, Maschio. All. Sergio
Gianello, Terzi, Bonomi (1' st Mora), Montervino, Scarlato, Ignoffo, Grava, Consonni, Calaiò (30' st Sosa), Capparella (43' st Montesanto), Pià. A disp.: Renard, Accursi, Gatti, Schettino. All.: Reja
Cronanca:
Il Napoli si aggiudica il derby, conquista la seconda vittoria
consecutiva esterna e si porta a soli 5 punti dall'Avellino secondo
in classifica e in attesa di disputare il posticipo con il Padova
domani sera. Quello che giunge in terra sannita è un Napoli
euforico per i due successi consecutivi (tanto faticosi quanto
preziosi) inanellati con Spal e Chieti, ma rabberciato dalle tante
assenze. Edy Reja, infatti, deve fare a meno degli infortunati
Corrent, Romito e Giubilato ai quali si aggiungono
gli squalificati Fontana e Abate. Scontata la giornata
di stop imposta dal giudice sportivo, il tecnico goriziano, che
oggi ha festeggiato la panchina numero 600 della sua carriera,
può però contare sul ritorno in campo di Ignoffo
e, viste le assenze, cambia modulo passando dal 4-4-1-1- di una
settimana fa al 3-4-3. Dunque, Terzi, Scarlato e
Ignoffo nel reparto arretrato; Grava, Montervino,
Consonni e Bonomi a centrocampo; Capparella,
Calaiò e Pià in attacco. Tanti gli
ex che attualmente militano nelle fila del Benevento, reduce dal
blitz in casa dell'Avellino: Carmelo Imbriani, tante (5)
le stagioni con indosso la maglia azzurra, ma pochi (solo 3) i
gol al suo attivo in campionato. Al San Paolo il centravanti di
Ceppaloni fece coppia con il Condor Agostini negli anni
in cui il tecnico era Vujadin Boskov, ma a guidarlo sono
stati tanti gli allenatori: da Lippi a Ulivieri
e Montefusco passando per Guerini; Pino Tagliatatela
(attualmente riserva di Lotti) il portiere che per anni ha difeso,
e bene, i pali napoletani. La bella storia tra l'estremo difensore
ischitano e la società partenopea si è chiusa in
malo modo, dopo una cocente retrocessione dalla A alla B nel campionato
1997-98 e poche partite disputate in cadetteria l'anno seguente.
Alla base del rapporto interrotto malintesi che a distanza di
tempo ancora non sono ben chiari; e dulcis in fundo il cavese
Raffaele Sergio, in origine direttore sportivo del club
di Spatola, poi, dopo l'esonero di Benedetti, nominato
allenatore. Decisione discutibile, ma azzeccata, visto che da
quando siede lui in panchina i giallorossi hanno iniziato a far
punti (10 in 4 incontri) e a risalire la china in classifica,
tanto da giungere ai margini della zona play-off.. Contro il suo
passato Sergio conferma il 4-4-2. Non ce la fa Molino,
torna disponibile Menolascina, al rientro dopo la squalifica.
In attacco il tandem De Palma-De Paula.
La gara stenta ad entrare nel vivo. I primi 45 minuti sono caratterizzati da poche fiammate che però non vengono finalizzate. I portieri non sono mai impegnati, anche perché le difese hanno la meglio sui rispettivi attacchi. Per assistere alla prima emozione bisogna aspettare il 18' quando Pià si presenta a tu per tu con Lotti, evita l'uscita del portiere giallorosso ma poi spreca tutto calciando debolmente e permettendo alla difesa di casa di spazzare. Al 30' Voria aggancia Pià in piena area. Il fallo del centrale arretrato di Sergio sarebbe da rigore, ma Orsato e il suo collaboratore di linea lasciano correre. Su ribaltamento di fronte Colletto perde l'attimo buono per battere a rete dopo una bella azione di contropiede. Il Napoli, che nella parte iniziale della gara era apparso più tonico, cala il ritmo e nelle fasi finali della prima frazione cede il pallino al Benevento. Al 39' De Paula salta in scioltezza Terzi e si presenta tutto solo davanti a Gianello. Il portiere azzurro è bravo ad uscire a valanga ed a respingere la conclusione a botta sicura dell'attaccante sannita. Poco prima dell'intervallo sul versante opposto Lotti è costretto a deviare in angolo un rasoterra insidioso di Montervino.
La ripresa è un'altra musica e
lo spartito si tinge tutto d'azzurro. La squadra di Reja
prende letteralmente il sopravvento sugli avversari e grazie anche
ad alcuni accorgimenti tattici (vedi la sostituzione di Bonomi
con Mora) fa sua la partita. Escluso un tentativo di Colletto
in avvio, sul quale Gianello fa buona guardia, e una palla-gol
sciupata da Mastrolilli al 37' (gli azzurri erano già
passati in vantaggio), in campo si vede solo una squadra: il Napoli.
L'ispiratore di tutte le manovre partenopee è Pià.
Il brasiliano non mette solo la griffe in calce all'1-0 sfruttando
al meglio un cross teso di Mora dalla sinistra all'8',
ma è sempre al servizio dei compagni e crea lo scompiglio
nella retroguardia beneventana. Due minuti prima di siglare la
rete, tra l'altro, il numero 11 aveva già impegnato seriamente
Lotti con una conclusione violent a dal limite dell'area. Al 13'
è la volta di Ignoffo a colpire di testa sottomisura
il pallone che si perde di poco lontano dalla porta di Lotti.
Sotto di un gol, Sergio rischia il tutto per tutto e modifica
l'assetto della sua squadra schierando il tridente. A nulla servono
gli ingressi di Mastrolilli per De Liguori e di
Giugliano per Menolascina. L'unico risultato che
ottiene il tecnico di Cava de'Tirreni è quello di offrire
il fianco ai micidiali contropiede degli azzurri. Calaiò
al 21' non vede Capparella libero sulla destra e serve Pià
sulla sinistra. Il brasiliano entra in area e viene messo giù
da Tchangai. Orsato indica il dischetto, ma dopo
essersi consultato con il guardalinee ritorna sulla sua decisione
e comanda tra lo stupore generale un calcio di punizione in favore
dei sanniti. Il Napoli va vicinissimo al raddoppio in diverse
circostanze. Al 27' Calaiò impegna severamente Lotti
su calcio di punizione. Sul corner seguente, Consonni penetra
nei 16 metri e libera il destro dalla linea di fondo, ma il portiere
beneventano si oppone ancora una volta. Al 30' Reja opera
il cambio ormai abituale: esce Calaiò, entra Sosa.
L'argentino non ci mette molto ad entrare in partita e otto minuti
dopo il suo ingresso firma il 2-0 ribadendo in rete un tiro di
Capparella, mettendo la parola fine al primo derby tra
Benevento e Napoli disputato in terra sannita. (Articolo di Diego Locoratolo)